L’approccio creativo nel business

Pubblico un’intervista che ho rilasciato alla LUISS Business School in occasione del lancio del primo Corso di Corporate Creativity in Italia.

Intervista a Renato Bonanni, fondatore di MultiOlistica, partner del corso in Corporate Creativity della LUISS Business School. Un programma per apprendere i metodi e gli strumenti che permettono di far emergere la propria creatività nel business e utilizzarla al meglio, grazie all’innovativa “Metodologia MultiOlistica©”

1. A cosa serve la creatività e cosa significa essere creativi?

L’etimologia della parola ci viene in aiuto, la creatività è quella capacità tipica dell’essere umano che ci consente di “creare” quello che prima non c’era, di percorrere nuove strade, andare controcorrente e innovare uscendo dagli schemi. In sintesi, potremmo affermare che essere creativi significhi semplicemente essere… umani!

2. Quali sono i vantaggi economici di un approccio creativo al mondo business?

Sono convinto che il paradigma vada rovesciato, il punto non è valutare i vantaggi della creatività, ma rendersi conto che, a tendere, senza di essa non potrà esserci più alcun business. Una recente ricerca di Gartner prevede che entro il 2025 un terzo degli attuali posti di lavoro sarà sostituito da software e sistemi di intelligenza artificiale e che solo la creatività darà valore competitivo ai “mestieri umani”. Aggiungo che le aziende che stanno dominando il mercato globale (Google, Apple, Facebook, Amazon…) hanno tutte posto la creatività al centro dell’impresa: nella creazione dei servizi, nello sviluppo tecnologico, nella costruzione del modello di business.

Infine, accanto ai vantaggi economici diretti, ci sono anche quelli indiretti, perché essere creativi consente alle persone di risolvere problemi, prendere decisioni, generare opportunità, diventando più efficaci e competitive e dando quindi maggior valore alle aziende per cui lavorano. E allora, cosa altro ci serve per comprendere che la creatività non è (soltanto) un optional?

“La creatività è alla base di ogni attività umana, produce scienza, arte e scoperte. Imparate a utilizzarla: non potrete più farne a meno!”

3. È possibile far diventare una persona creativa?

Tutte le persone sono creative anche se in misura diversa e, spesso, inconsapevolmente. Provo a spiegarmi meglio con un’analogia: potremmo assimilare la creatività alla muscolatura umana, tutti ne possiedono una, ma pochi ce l’hanno tonica e prestante. Per la creatività vale più o meno lo stesso, è una caratteristica basilare dell’uomo, ma per svilupparla occorrono volontà e molto allenamento, una sorta di palestra mentale e comportamentale. Ovviamente, come in tutte le cose, ci sarà chi è più predisposto e chi meno, ma tutti possono migliorare.

4. Qual è l’importanza di un corso di formazione sul tema creatività?

Ritengo che imparare a essere creativi sia fondamentale, indispensabile, ma anche appassionante. Pensiamo al bambino che inizia a camminare e a parlare e nel far questo sente di acquisire gli strumenti per prendere pieno possesso del mondo e lo fa con grande fatica e tenacia, ma allo stesso tempo con tanto divertimento. E noi, esattamente come i bambini, dobbiamo riapprendere questa capacità innata di fare cose nuove e sorprendenti, recuperando la creatività che forse, crescendo, ci siamo dimenticati di possedere.

5. Cosa è MultiOlistica?

Nel 2005, dopo otto anni da consulente di Accenture e quindici da musicista professionista, maturai la consapevolezza che l’utilizzo di tutto il nostro potenziale manageriale e artistico, una miscela di business e creatività, ci può offrire enormi vantaggi purché ci si abitui a rimuovere le barriere precostituite e a prendersi dei rischi uscendo dagli schemi. Sulla base di questa intuizione decisi di ideare e sviluppare un metodo di lavoro generale – che battezzai Metodologia MultiOlistica© – in grado di trasformare una mia esigenza personale in un modus operandi valido per tutti. Quindi costruii un modello di business che traduceva in pratica l’idea e la metodologia, creando, valorizzando e diffondendo sul mercato progetti, prodotti e servizi innovativi basati sull’integrazione di Business (il Blu) e Creatività (il Giallo): era nata MultiOlistica srl.

Oggi, dopo oltre 13 anni di attività, posso ritenermi molto fortunato nell’aver visto giusto, perché il mondo del business sta andando proprio nella direzione che auspicavo e le aziende stanno scoprendo il potere seducente della creatività.

6. Qual è il valore aggiunto della Metodologia MultiOlistica©?

La Metodologia MultiOlistica© nasce dal presupposto che nel lavoro e nella vita dobbiamo capitalizzare quello che ci piace di più e sappiamo fare meglio. Imparare a sviluppare e integrare con flessibilità il Blu e il Giallo è la strada per trovare il nostro equilibrio naturale sfruttando al massimo tutto il nostro potenziale, portando anche nel mondo del lavoro le nostre capacità artistiche e creative. Un obiettivo semplice e ambizioso allo stesso tempo. Ed è proprio questo il fine e il valore aggiunto della Me.M.O.®.

7. Come è cambiato il rapporto di interazione di team negli ultimi anni?

Dal mio osservatorio di consulente e docente in continuo contatto con grandi aziende e PMI, sto notando una maggiore predisposizione al lavoro in team rispetto a qualche anno fa. Tuttavia, a questa attitudine non corrisponde ancora un utilizzo efficace del gruppo il quale necessita di una reale percezione dell’obiettivo comune, di relazioni positive e aperte e, soprattutto, di un ampio uso di tecniche creative. Su questi aspetti c’è ancora molto da lavorare, soprattutto con le aziende che spesso solo a parole incoraggiano questo approccio.

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